Ho iniziato a scrivere in una mattina come tante. Senza un perché e senza un obiettivo. Volevo solo scrivere. Quando non sono in equilibrio e vorrei che qualcosa cambiasse, senza in realtà sapere cosa, io vorrei ricominciare tutto da capo. Un "reset" generale. Riavviare il computer. Spegnere la luce. Pulire con la candeggina. Mentre sognavo l’ennesimo stravolgimento di vita e fantasticavo su quanto desiderassi innamorami ancora una volta, quella giusta, con grandi dichiarazioni, anello, matrimonio e famiglia... la vita mi ha parlato. Ha scritto per me queste righe. Mi ha tirato le orecchie per suggerirmi il contrario di quel che tutti si aspettano. Ad una quarantenne single si suggerisce di sistemarsi perché, da lì a poco, sarà troppo tardi. Tardi per cosa? Tardi per capire che si può stare bene anche da soli? Tardi per rendersi conto che un uomo non è indispensabile se una donna è completa? Un percorso che mi impone di osservarmi. Sentirmi. Respirarmi. Conoscermi. Riflessioni per capire chi sono davvero. Pregi e difetti, a tutto tondo. Unicamente folle e follemente unica. Per nulla in un last minute temporale dove è "tardi"! Al contrario sono ancora una volta in anticipo. A soli quarant'anni ho scoperto chi sono, cosa voglio e dove voglio andare. La maturità del mio vissuto sarà il partner ideale per una nuova vita. Una vita dove sarò la compagna di avventure di me stessa, la mia più grande amica e il mio peggior giudice.  Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è già naturalmente in noi. Ora lo so.